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Gay & Bisex

PRIMA DI LASCIARE IL BAITO


di Alvertn
13.10.2014    |    7.601    |    1 9.7
"Non riesco a fare altro perchè preso per i capelli mi comprime sul suo cazzo inarcandosi per farlo entrare tutto, e quell’operazione gli riesce, ed io me lo..."
continuazione....

“Forza troietta, mica sarai stanca, succhiami senza sosta, ti dirò io poi che fare”
Ruoto per mettermi comodo e giro la lingua attorno e subito lo circondo con le labbra, lo succhio giocandoci. Sono disteso al suo fianco e gioco con i suoi capezzoli alternando le labbra alla mano che li stringe e tira. Di tanto in tanto mi blocca e mi tiene stretto, perché continui su quello..
“Brava, ora scendi e leccami il cazzo, si tutto.”
Ho un attimo di indecisione, mi ha scopato sino a poco fa, si è svuotato dentro e mi ha continuato a scopare. Non si è mica lavato, chissà che trovo, ma non riesco a proseguire con i pensieri perché ma sua mano si chiude violenta sui capelli e stringendoli forte mi costringe a scendere e abbassarmi “dai troia che aspetti, porca vacca, succhialo bene, ti dico io se smettere e se non vai bene sarà peggio per te, cazzo. Sei stata splendida troia, sino adesso hai obbedito ed ora hai dubbi?”
Fatico a rispondere perché i capelli mi fanno male “no un attimo di stanchezza, provvedo subito, scusami” impugno il cazzo semi duro, o leggermente ammosciato e mi abbasso infilandomelo fra le labbra, restando fuori e toccandolo a tratti con la lingua, un pò schifato e a cercare di capire che sapore avesse.
Non riesco a fare altro perchè preso per i capelli mi comprime sul suo cazzo inarcandosi per farlo entrare tutto, e quell’operazione gli riesce, ed io me lo trovo tutto in gola e non mi resta che passarlo con la lingua. Un sapore dolciastro mi pervade e mi assilla le papille gustative, dolce che piano sparisce nel lo stesso tempo che sento il membro indurirsi e tornare palo.
Mi tiene la testa e regola il mio su e giù, Comprimendomi o lasciandomi muovere a mia discrezione. Bello turgido, duro nuovamente, carico di voglia, il suo cazzo ed io mentre comincio a trovare piacere in questo gioco. “siediti sopra, forza” è l’ordine che arriva. Abbandono dalla bocca e vado a cavalcioni sopra di lui, gambe piegate, ginoccia a lato dei suoi fianchi. Resto ritto sulle cosce distese, prendo il palo e lo porto all’ano, lo faccio scivolare e strusciare, mentre con una mano la porto alla bocca e la insalivo bene, poi giù a bagnare bene il buchetto, o meglio l’ormai buco. Lo ripasso e lo metto in posizione, cappella impuntata sull’ano, le pareti che sento allargarsi lentamente con la mia discesa, mi stò impalando, piacevolmente si impalando.
Calo lentamente, percepisco la mia dilatazione con piacere e godimento ad ogni millimetro di abbassamento e di penetrazione. Un opposto che mi fa godere, cazzo duro e umido, nuovamente lubrificato in abbondanza. Arrivo in fondo, mi siedo completamente su di lui, voglio sentirlo tutto, chissà se potrò avere nuovamente un cazzo così o il suo cazzo, ed allora meglio approfittarne e goderselo tutto in tutto
“Brava, vedi che se vuoi sei una bella troia, ora sbattiti, impalati”
Comincio a muovermi con un ritmo lento, tranquillo, assaporo questo cazzo grosso e duro, le pareti che lo avvolgono, lo stringono, mi fanno percepire piaceri nuovi, forti e voglia che mi assale, il ritmi aumenta, e lui inizia a muoversi regolandosi a me, piantandolo il più possibile dentro. Allunga le mani verso di me, penso che vorrà fare ora, e un attimo dopo sono sui miei capezzoli, li stringe, li tira, li gira, il dolore leggero che percepisco mi addizza ulteriormente il cazzo e il ritmo diventa corsa. Più aumento, più sento che gioisce, più mi scapezzola, più godo e sento l’esplosione di piacere che si avvicina velocemente.
Sento il suo cazzo vibrare, è più duro e pulsa maggiormente rispetto alla scopata di prima. Capisco che non durerà ancora molto e continua a godermi questa semi auto cavalcata, godendolo quando è tutto in me, duro, forte, grosso, palpitante.
E’ lui ora che aumenta mandando fuori sincronia il ritmo suo con il mio, ma stà per godermi e non smette di arrivare in fondo con colpi sempre più violenti e duri, mentre sento il cazzo pulsare e ingrossarsi dentro le mie pareti calde, vogliose e ricettive.
Un urlo soffocato con contrazioni addominali violente e continue, mi preannuncia la sborrata imminente, che inizia con getti che sento singolarmente sia per l’ingrossarsi del cazzo con il suo successivo rilassamento, sia per la quantità che sento in me. Mentre viene mi massacra i capezzoli, li stringe e li tira come volesse togliermeli, godendo come un porcello di questa scopata ed io pure.
Molla i capezzoli e impugna il mio cazzo e inizia a segarmi, sempre con un forte ritmo e non impiego molto a venire sia per il cazzo in culo, per la scopata che stà concludendosi, per la voglia che mi ha messo in corpo e ora sborro a fontana sul suo petto, e vengo a fiotti lunghi, contraendo il buco del culo e lui ne approfitta scopandomi ancora facendomi continuare a venire.
Poi mi sento svuotato sia di palle che di fisico che di mente e mi fermo seduto su di lui con il suo cazzo che sento non più durissimo dentro.
Riprendo a fatica il respiro regolare, “bravo, ora andiamo a lavarci e poi ci prepariamo per andare.”
Ok
“Dimmi dove è il bagno” e una volta sfilato andiamo insieme ed insieme facciamo la doccia, lavandoci e palpandoci e baciandoci.
Asciugati ci rivestiamo, io recupero le cose asciutte dallo zaino, sento il buco sfondato, aperto e vibrante nella ricerca di tentare a richiudersi e tornare normale.
Inizia a chiudere le finestre scuri e battenti, poi scendiamo e prosegua con la chiusura, ed infine la porta e inserisce il sistema di allarme.
La pioggia è calata e ora pioviggina fino, risaliamo sul trattore, avvia il motore e parte dopo retro per girarsi.
“dove ti porto?” “ho l’auto al parcheggio all’inizio del paese venendo dalla provinciale”
“ok ci vorrà meno di mezzora”
Passiamo il tempo a raccontarci cazzate ed infino siamo al parcheggio e indico l’auto a fianco della quale si ferma .”io sono stato bene mi piacerebbe scambiarci il cell”
“anche io Va bene il mio è388 *******”
Lui segna il numero sul cell e mi da il suo che registro anch’io nel cell

Ci salutiamo con un bacio lingua lingua e un abbraccio
“ci risentiamo presto allora”
“sii A presto”
Salgo in auto e accendo mentre lui è ripartito verso il paese.
Il mio viaggio di ritorno è tranquillo, ripenso al giro fatto, ai sentieri, ai panorami, alla vegetazione ma soprattutto a questo incontro fortuito, inaspettato sorprendente, splendido e fantastico oltre il piacere puro.
“Si devo contattarlo presto
Un bis è obbligo, per verificare se è un caso è è così realmente”.
Mentre mi ripropongo questo sono quasi a casa.
Che giornata…


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